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Dolce tipico di Mongrando e dintorni, si prepara con frutta maturata nei frutteti di famiglia e con la mostarda d’uva, ingrediente prezioso, oggi quasi introvabile ; viene gustata ancora oggi, in particolar modo quando ci sono ospiti forestieri.
Tenere bagno nel marsala secco 200 g. di uva sultanina ( un tempo si usava l’uva della zona lasciata ad appassire ), 300 g. di amaretti sbriciolati, la buccia di un limone grattugiato, due panini bagnati nel latte e poi strizzati, 50 g. di cacao, 100 g. di burro, un pizzico di sale, 5-6 cucchiai di zucchero, 3 uova, due cucchiai di Fernet, 3 cucchiaiate di mostarda d’uva.Un kg. di mele e pere sbucciate e affettate, cotte in padella con una bella fetta di burro, mescolando sovente con un cucchiaio di legno. Sbattere a lungo i tuorli con lo zucchero unirli alla frutta tiepida e mescolare aggiungendo tutti gli altri ingredienti, tranne il cacao. Montare a neve ferma le chiare d’uovo ed incorporarle con delicatezza. Ungere con burro un a teglia larga e bassa, versare il composto, spolverizzare con il cacao. Scaldare il forno a 170 gradi e cuocere per circa mezz’ora. Un tempo questa torta veniva cotta nel forno del panettiere .
Tratto da : "dalla madia al fuoco del camino" :-: Edizioni Leone & Griffa
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