Usare due grosse rape, senza badare al loro colore : siano bianche, sfumate lilla o violetto, tutte le rape sono saporite. Lavarle non sbucciarle, affettarle sottilmente. Soffriggere in una pignatta di terraglia poco burro con mezza cipolla tritata, unire le rape e mescolare continuamente con un cucchiaio di legno, lasciandole insaporire. Unire un mestolino d’acqua, incoperchiare, abbassare il calore, lasciare cuocere le rape per dieci minuti. Versare nello stesso recipiente l’acqua necessaria per la minestra, unire quattro pugni di riso ed un pizzico di sale ; lasciare riprendere il bollore, insaporire con poco prezzemolo tritato. Quando il riso sarà quasi cotto, condire con il parmigiano grattugiato oppure con fettine di tometta fresca e con una generosa macinata di pepe. Versare nella zuppiera, portare in tavola : sembrerà di essere tornati indietro nei tempi, come quando si gustava la zuppa della vecchia zia o della nonna ! Gustando questo piatto i nostri vecchi dicevano : Rapa juvat stomacum et provocat renes ! ( La rapa giova allo stomaco e fa lavorare i reni)
Tratto da : "dalla madia al fuoco del camino" :-: Edizioni Leone & Griffa
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