Anticamente di carne se ne mangiava ben poca : solo quando le galline, ormai vecchie, non deponevano pių uova, la massaia decideva che era giunto il momento di metterle in pentola ; e si sa che ” gallina vecchia fa’ buon brodo “. Di tanto in tanto, in macelleria si comprava un pezzo di testina o di punta di petto : la carne si gustava con bagnetti casalinghi ed il brodo si utilizzava per preparare una nutriente minestra. Il brodo reso saporito da cipolla, carota e sedano, veniva ben sgrassato, poi si riponeva a bollore e vi si cuocevano i bombonin ( pastina minuta ). Intanto in una capace terrina, si sbattevano due tuorli d’uovo con un po’ di formaggio grattugiato quindi, mescolando vigorosamente, vi si versava la minestra ormai cotta e si gustava subito. Il profumo ed il colore dorato erano molto invitanti e ci si domandava perché non la si poteva gustare con maggior frequenza.
Tratto da : "dalla madia al fuoco del camino" :-: Edizioni Leone & Griffa
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